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Cari membri della nostra Comunità,
Oggi, con il cuore gonfio di gratitudine, mi trovo qui per esprimere la nostra più profonda riconoscenza a ognuno di voi. La nostra comunità ha appena compiuto un gesto straordinario, un atto d'amore che cambierà concretamente la vita di coloro che hanno bisogno di sostegno più di ogni altro: i bambini del reparto oncologico dell'Ospedale Holger di Stoccarda.
Siamo stati uniti da un obiettivo comune, e il risultato di questa collaborazione è semplicemente sbalorditivo. Grazie alla vostra generosità, siamo riusciti a raccogliere una donazione di 1700 euro, che sarà destinata a offrire conforto, cure e speranza ai piccoli guerrieri che affrontano la battaglia contro le malattie oncologiche.
Questa somma, apparentemente numerica, è in realtà un gesto d'amore concreto che avrà un impatto tangibile nella vita di questi bambini e delle loro famiglie. Avete donato non solo denaro, ma avete investito nell'idea che ogni bambino merita la possibilità di un futuro più luminoso, nonostante le sfide che la vita possa presentare.
Il reparto oncologico dell'Ospedale Holger sarà ora in grado di fornire ulteriori risorse, trattamenti e supporto che renderanno il percorso di questi giovani pazienti meno arduo. La vostra generosità è una dimostrazione della forza straordinaria che emerge quando una Comunità si unisce per una causa nobile.
Ogni euro donato è un passo avanti nella direzione della speranza e della guarigione. Ogni gesto di sostegno dimostra che, quando ci uniamo, possiamo fare la differenza nella vita degli altri. Siete la testimonianza vivente che il bene può prevalere, che la gentilezza può illuminare anche i momenti più bui.
Vi ringrazio da parte di tutti coloro che beneficeranno di questo atto di generosità. Grazie per aver dimostrato che la nostra comunità è veramente straordinaria, e che insieme possiamo realizzare cose straordinarie.
Grazie, grazie di cuore.
Il Presidente votato della Comunita Cattolica Italiana Padre Pio Markgroeningen
Americo Scardia.
MESSAGGIO DEL SANTO PADRE FRANCESCO
IN OCCASIONE DELL'INCONTRO ORGANIZZATO DALLA
PONTIFICIA COMMISSIONE PER LA TUTELA DEI MINORI
E DALLE CONFERENZE DEI VESCOVI DELL'EUROPA CENTRALE E ORIENTALE:
LA NOSTRA COMUNE MISSIONE DI PROTEGGERE I BAMBINI DI DIO
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Cari fratelli e sorelle, sono felice di darvi il benvenuto ora che siete riuniti per riflettere sulla risposta che la Chiesa sta dando alla crisi degli abusi sessuali sui minori da parte di membri della Chiesa, e sui modi in cui essa può rispondere più adeguatamente a questo sconvolgimento gravissimo che affrontiamo.
Nel rivolgermi ai leader delle Conferenze episcopali del mondo, riunite a Roma nel febbraio 2019, ho espresso il mio incoraggiamento affinché assicurassero che il benessere delle vittime non fosse messo da parte in favore della malintesa preoccupazione per la reputazione della Chiesa in quanto istituzione. Al contrario, solamente affrontando la verità di questi comportamenti crudeli e ricercando umilmente il perdono delle vittime e dei sopravvissuti, la Chiesa potrà trovare la sua strada per essere di nuovo considerata con fiducia un luogo di accoglienza e sicurezza per coloro che sono bisognosi. Le nostre espressioni di contrizione devono essere convertite in un concreto cammino di riforma, sia per prevenire ulteriori abusi che per garantire agli altri la fiducia nel fatto che i nostri sforzi condurranno a un cambiamento reale e affidabile.
Vi incoraggio ad ascoltare la chiamata delle vittime e a impegnarvi, l’uno con l’altro e con la società in senso più ampio, in queste importanti discussioni poiché toccano veramente il futuro della Chiesa nell'Europa centro-orientale, non solo il futuro della Chiesa, anche il cuore del cristiano, toccano la responsabilità nostra.
Voi non siete i primi ad aver avuto la responsabilità di intraprendere questi passi, che sono così necessari, ed è improbabile che sarete gli ultimi. Ma sappiate che non siete soli in questi tempi difficili.
Riconoscere i nostri errori e i nostri fallimenti può farci sentire vulnerabili e fragili, è certo. Ma può anche costituire un tempo di splendida grazia, un tempo di svuotamento, che apre nuovi orizzonti di amore e servizio reciproco. Se riconosciamo i nostri errori, non avremo nulla da temere, perché sarà il Signore stesso che ci avrà condotti a quel punto.
“Con malizia verso nessuno e con carità verso tutti” (A. Lincoln), vi esorto a essere umili strumenti del Signore, al servizio delle vittime degli abusi, vedendole come compagni e protagonisti di un futuro comune, imparando gli uni con gli altri a divenire più fedeli e più resilienti affinché, insieme, possiamo affrontare le sfide future. Che il Signore vi benedica, la Madonna vi custodisca, e per favore non dimenticatevi di pregare per me. Grazie.